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disoccupazione e gap occupazionale
disoccupazione e gap occupazionale

Lavoro: disoccupazione e gap occupazionale

Abbiamo spesso parlato di come la crisi abbia accentuato il fenomeno della disoccupazione là dove prima c’era lavoro, per questo motivo ci siamo soffermati spesso a analizzare la cause di questa crisi evidenziando una dinamica complessa. Si parla spesso e frequentemente della crisi americana, una sorta di speculazione finanziaria che ha immesso sul mercato titoli spazzatura, questi non coperti hanno innescato una reazione a catena nella economia e nel mercato in generale.

Gli Stati Uniti sono stati i primi a portare questa crisi, il fatto che venissero immessi titoli privi di una copertura finanziaria adeguata ha innescato quella crisi che in un mercato globalizzato fa sentire i suoi effetti in ogni angolo del mondo. La prima conseguenza di questa crisi finanziaria è stata l’emorragia di posti di lavoro che ha accompagnato l’America, improvvisamente un sistema economico florido e competitivo è crollato, lasciano sul lastrico molta gente. Sono milioni le persone che non riuscono a trovare il lavoro oggi.

Certamente gli effetti di una crisi del genere non si potevano non sentire in Europa, il tempo ha deciso e ha fatto si che anche nell’eurozona improvvisamente la crisi esplodesse con tutte le sue conseguenze. La prima di queste è stata la perdita di molti posti di lavoro e l’aumento della pressione di una popolazione inoccupata, che si è trovata dall’oggi al domani a non avere un futuro e a dipendere da una serie di ammortizzatori sociali. Il paradosso della disoccupazione è che là dove ci sono settori di fatto in crisi che non assicurano più a intere famiglie di poter pensare al loro mantenimento, ci sono settori in piena crescita che magari risentono di un problema contrario.

Il settore delle tecnologie e del digitale risente di una mancanza di figure lavorative specializzate pari a 900.000 unità lavorative, tale è l’attuale gap occupazionale, un problema che bisognerebbe cercare di risolvere entro il 2015. La commissione Ue vuole colmare o almeno cercare di porre rimedio a questo problema di figure professionali mancanti tramite una stretta collaborazione con il settore privato, al fine di attivare tirocini, percorsi formativi ad hoc, tutti quegli strumenti che potrebbero portare a un aumento della occupazione in un settore che cresce al ritmo di 100.000 nuove unità di lavoro all’anno.


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