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Contratti di convivenza
Contratti di convivenza

Contratti di convivenza: non impugnabili dai magistrati

Il contratto di convivenza ha posto sul tavolo delle discussioni una tematica di scottante attualità, quella legata alle coppie di fatto. Ci chiediamo a tal punto: sono davvero discriminate dall’ordinamento giuridico italiano? In sostanza no, se facciamo riferimento agli artt. 2-3 della Costituzione.

I conviventi, in quanto persone, sono tutelati e pienamente rispettati. I conviventi possono, però, autoregolamentarsi attraverso tali accordi scritti redatti alla presenza di un pubblico ufficiale, quale è il notaio a partire dal due dicembre prossimo. La legge italiana, ad esempio, considera famiglia anagrafica ogni nucleo familiare che si fonda su dei legami affettivi oppure in tema di maltrattamenti, è prevista una equiparazione fra famiglia di fatto e quella legittima.

Uno dei limiti riconosciuti pienamente nell’ambito del contratto di convivenza è sicuramente rappresentato dal fatto che non può essere impugnato davanti ad un magistrato. Ad esempio, qualora uno dei due partner venisse meno a quanto accordato e la parte offesa decidesse di portare l’altro in tribunale, risulterebbe impossibile ottenere un rimborso. Dopo i patti di convivenza, i notai sono tornati alla carica, proponendo la stipula del contratto di convivenza, accolto con critiche positive e negative dagli ambienti politici.

Spesso la tematica delle coppie di fatto incontra ostacoli e limiti sociali e culturali e divisioni fra i fautori e sostenitori della famiglia fondata sul sacro vincolo del matrimonio. Il contratto mette, quindi, nero su bianco su alcuni aspetti rilevanti della vita sia economica che quotidiana fra due persone che decidono di iniziare una vita insieme, senza contrarre matrimonio, sia per scelta che per impossibilità a contrarlo.

Il contratto è stato definito come una opportunità che regola l’aspetto più strettamente pratico del vivere comune e non è in contraddizione con il registro delle coppie di fatto. Infatti, si può scegliere di iscriversi al registro e di stipulare il contratto nella più totale libertà (guarda un esempio contratto convivenza).


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